dal 2004 in poi
Sale Marchionne ai vertici Fiat. Fabbrica Italia e acquisizione
della Chrysler. Si cancellano i diritti ed i contratti
Il 27 maggio 2004 muore anche Umberto Agnelli e ai vertici del Gruppo vengono nominati Presidente Luca Cordero di Montezemolo, Vice Presidente John Elkann e Amministratore Delegato Sergio Marchionne. I dipendenti Fiat nello stabilimento di Mirafiori sono 11.800, a questi si devono aggiungere i dipendenti delle altre aziende che operano a Mirafiori per effetto dei processi di esternalizzazione.
Il rilancio della Fiat
Nel 2005 si scioglie l’alleanza con la General Motors dopo una complessa trattativa e un accordo che porta notevoli vantaggi economici per la Fiat. L’amministratore delegato, Sergio Marchionne, annuncia un piano di rilancio del settore auto, impegnandosi ad investire 10 miliardi di euro per il rinnovo della gamma dei modelli nel periodo 2005 – 2008.
Nelle elezioni politiche del 2006 il centro sinistra vince, sia pure di poco, le elezioni politiche: si forma il nuovo governo Prodi che, tuttavia, cadrà nel 2008. Le elezioni politiche daranno l’avvio a una nuova stagione del centro destra, che si chiuderà alla fine del 2011 con la formazione del governo Monti.
Il 1° febbraio 2007 Fiat Auto cambia il nome in Fiat Group Automobiles SpA.
Rinnovo unitario del Ccnl
Nel 2008 si rinnova unitariamente il contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici con la mediazione del ministro del lavoro, Cesare Damiano. Il contratto prevede un aumento medio di 127 euro dei minimi retributivi e 267 euro di una-tantum, inoltre introduce una cospicua innovazione unificando la parte normativa tra operai e impiegati.
Gli accordi confederali “separati”
Nel 2009 si apre una stagione sindacale drammatica, non ancora conclusa: quella degli accordi separati. Il 22 gennaio e il 16 aprile Cisl, Uil e Confindustria sottoscrivono due accordi di riforma del capitolo sugli “assetti contrattuali”, modificando il testo del Protocollo del 1993. La Cgil non aderisce all’intesa. Anche il successivo rinnovo del contratto nazionale di lavoro, nel 2010, sarà un accordo separato sottoscritto solamente da Fim e Uilm.
Fiat – Chrysler
Il 10 giugno 2009 il Gruppo Fiat e Chrysler Group LLC comunicano di aver firmato un’alleanza strategica globale. Nel 2010 John Elkann assume la presidenza della Fiat. Nell’aprile dello stesso anno Marchionne annuncia il piano “Fabbrica Italia” e un impegno di investire 20 miliardi di euro entro il 2014, condizionato alla radicale modifica delle regole di contrattazione. Annuncia anche la riduzione della capacità produttiva in Italia (chiusura dello stabilimento di Termini Imerese) e la scissione del Gruppo Fiat in due aziende quotate in Borsa: dal 1° gennaio 2011 la Fiat raggruppa le attività connesse con l’automobile, l’altra, Fiat Industrial, comprende CNH, Iveco e FPT Industrial.
Il modello “Pomigliano” e l’uscita dalla Confindustria
Le reazioni sindacali alle scelta di Marchionne sono di segno opposto. Secondo FIM e UILM, che scelgono di sottoscrivere con l’azienda una seria di intese, gli accordi sono accettabili poiché, in una situazione di grave incertezza sulla continuità produttiva, finalmente forniscono una prospettiva agli stabilimenti Fiat Auto in Italia e in particolare a Mirafiori. Secondo la FIOM, che rifiuta di firmare, gli accordi stabiliscono un grave arretramento democratico sulle regole delle relazioni sindacali e un peggioramento inaccettabile delle condizioni di lavoro. Si deve aggiungere che l’azienda ha avuto un chiaro comportamento contrattuale teso ad escludere la Fiom dalla possibile intesa.
Alla fine del 2011 l’azienda decide l’uscita dalla Confindustria e dal sistema di relazioni sindacali italiano. Mirafiori occupa circa 16.000 dipendenti. La scansione temporale degli accordi è la seguente:
- 15 Giugno 2010. Accordo” Futura Panda a Pomigliano”, non firmato dalla FIOM. È la base di partenza e di impostazione per la contrattazione in FIAT che ne è seguita. Sia per chi lo ha sostenuto che per i suoi critici, rappresenta una svolta dato il suo impatto su tutti gli aspetti delle relazioni sindacali: Rappresentanza, turnistica, prestazione di lavoro, forme di retribuzione, diritti, rapporto con il CCNL. L’azienda ha posto come condizione per l’investimento l’accettazione di “concessioni” e regole di “fiducia” da parte sindacale. L’accordo è stato sottoposto a referendum il 22 giugno e approvato con il 63,4% dei voti. Il 19 Luglio 2010 nasce la New.co. Fabbrica Italia Pomigliano controllata al 100% da Fiat partecipazioni, capitale 50.000 Euro, presidente S. Marchionne. Conseguentemente alla scelta della Fiat di uscire dal sistema confindustriale, il 29 dicembre 2010 è stato sottoscritto, tranne che dalla Fiom, l’accordo di primo livello che sostituisce il Contratto nazionale di lavoro per i lavoratori di Pomigliano.
- 23 Dicembre 2010. Accordo di Mirafiori non firmato dalla FIOM. Come per Pomigliano l’azienda pone condizioni per future produzioni a Mirafiori, – nell’accordo si fa riferimento a modelli jeep e SUV – nella nuova Joint venture FIAT-Chrysler, l’accettazione di criteri non molto dissimili: sanzioni su assenteismo al di sopra del 3,5%, flessibilità turnistica, riduzione pause, aumento straordinari. Nell’accordo è prevista la non applicazione dell’accordo intersindacale del 1993 sulle rappresentanze sindacali. Si fa riferimento solo alla legge 300. Conseguentemente possono avere rappresentanza solo i sindacati firmatari. L’accordo sottoposto a referendum il 13 Gennaio 2011 è stato approvato con il 54 % dei voti.
- 4 maggio 2011. Accordo ex Bertone firmato dalle Rsu Fim Fiom Uilm Fismic e dalle organizzazioni sindacali Fim, Uilm e Fismic. L’intesa stabilisce l’adesione alle regole sancite nell’accordo di primo livello di Pomigliano. L’accordo non è stato firmato dalla Fiom ma, si deve aggiungere, che la maggioranza della Rsu firmataria era iscritta alla Fiom.
- 13 dicembre 2011. La Fiat sottoscrive con Fim, Uilm, Fismic, UGL e l’Associazione Quadri Fiat l’accordo di primo livello che sostituisce il Contratto nazionale di lavoro per tutto il gruppo Fiat. Il processo di uscita dal sistema di relazioni sindacali confindustriali è completato.
La lacerazione sindacale è stata profonda e ha dato seguito a dure polemiche, ma anche a confronti di strategia; come si può rilevare dai diversi comunicati riportati nel capitolo “materiali“. Quindi, quale strategia sindacale è possibile nell’attuale fase di ristrutturazione del settore a livello mondiale?